La pensione integrativa oggi non è più una scelta libera ma quasi obbligata per avere un futuro meno incerto. Si calcola che nei prossimi anni le pensioni saranno di poco superiori del 50% delle retribuzioni ed è per questo diventa necessario integrare con un fondo previdenza.
Per avere un’idea dell’impatto delle ultime riforme in campo pensionistico basti dire che fino al 1992 l’età minima per andare in pensione di vecchiaia era di 55 anni per le donne e di 60 anni per gli uomini mentre per ottenere la pensione di anzianità bastavano 35 anni di contributi senza limiti di età, e questo per non parlare delle baby pensioni nel pubblico impiego accordate con appena 19 anni e mezzo di versamenti agli uomini e con 14 anni e mezzo alle donne.
Oggi più di prima occorre pensarci per tempo.
E’ possibile aderire in forma collettiva ai fondi pensione aperti in accordo Aziendale con i relativi vantaggi fiscali per l’Azienda e per il dipendente.
I vantaggi fiscali di queste forme previdenziali sono molto interessanti: si può infatti dedurre fino a 5164,00 €.
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