Cosa c’è da sapere sulla previdenza dei commercialisti
Questo mese vorremmo porre i riflettori su un’altra figura professionale molto importante: il commercialista.
Per fare questo però iniziamo raccontando la storia di Carlo, giovane commercialista di 35 anni e della sua famiglia: Anna, suo supporto nello studio, e Michele il figlio di 8 anni.
Carlo ha aperto lo Studio e si è iscritto al CNPADC, la sua cassa previdenziale, ormai 10 anni fa.
Essendo il portatore di reddito più importante all’interno della famiglia, il suo senso di responsabilità lo ha spinto a contattarci per una consulenza, per mettere in sicurezza i suoi cari.
Abbiamo analizzato assieme a lui la sua posizione contributiva, le prestazioni che la sua cassa CNPADC prevede in base ai contributi versati.
In seguito gli abbiamo consegnato un resoconto evidenziando le criticità dovute ai valori della sua pensione di invalidità, inabilità e superstiti.
Infatti per i commercialisti che hanno iniziato l’attività successivamente al 31 dicembre 2003 l’importo della pensioni è determinato in esclusivo regime di calcolo contributivo.
L’aliquota contributiva del 12% comporta, soprattutto nei primi anni di attività in regime contributivo, importi di pensione di invalidità, inabilità e ai superstiti molto bassi.
Con 15 anni di attività e un reddito medio annuo sui 40.000 euro, a Carlo si prospettano:
– una pensione di invalidità di poco superiore ai € 2.100 annui lordi;
– una pensione di di inabilità di € 3000 annui lordi;
– una pensione ai superstiti a favore del coniuge sui € 1.800 euro annui lordi.
Possono bastare per portare avanti tutti i suoi progetti di vita e quelli della sua famiglia?
E tu sai come funziona la tua cassa di previdenza e quali sono le prestazioni che hai maturato?